Caricamento notizie in corso...

domenica 16 dicembre 2018

Bologna cancella il contratto di Golden Eagle Travel & Service

Ancora una volta il contratto di vendita di un certificato New Club Elite è stato dichiarato non valido e vincolante per il consumatore.

Ancora un volta un tribunale ha deciso che il consumatore non dovrà pagare le spese di adesione/iscrizione al club, non sussistendo alcuna giustificazione giuridica.

Ancora una volta la società venditrice viene obbligata a cancellare il consumatore dal registro di New Club Elite, così chiudendo un rapporto contrattuale ed un vincolo estremamente gravoso per l'acquirente, costretto a pagare delle spese sino al 2053.

Stiamo parlando, anche in questo caso, dell'iscrizione a New Club Elite, club inglese che offre i propri servizi in alcuni resort spagnoli ed italiani ed i cui contratti sono stati proposti/sollecitati in Italia negli ultimi anni.

Nel caso di specie, la società venditrice è Golden Eagle Travel & Service (GETS) che ha proposto la vendita di questi certificati anche in provincia di Bologna, attraverso alcuni appuntamenti organizzati in strutture alberghiere.

lunedì 3 dicembre 2018

Time e Service - nullo l'upgrade "platinum New Club Elite"

Ancora una volta, un giudice dichiara l'invalidità di un contratto di vendita di un certificato New Club Elite e nel caso di specie, la pronuncia del Tribunale di Milano ha accertato la genericità di un contratto di upgrade al circuito New Club Elite, concluso con l'intermediazione della società Time e Service S.r.l. (oggi in liquidazione). Quest'ultima ha operato nel settore turistico negli ultimi anni, proponendosi quale mandataria di New Club Elite per la vendita di certificati della società inglese nel territorio italiano.

I consumatori sono entrati in contatto con la società, come nel caso affrontato dal Tribunale di Milano, dopo essere già divenuti titolari di un certificato New Club Elite, attraverso un incontro presso la struttura vacanza ove alloggiavano.

Il passaggio dal certificato "Gold" a quello "Platinum": l'upgrade

Per chi è stato oggetto di questa offerta, ben conosce la dinamica che porta alla sottoscrizione del contratto, presso una delle strutture vacanza dal circuito N.C.E., ove si partecipa dopo aver ricevuto il buono per la settimana vacanza con l'acquisto del primo certificato del club inglese.

La settimana vacanza, nel caso di specie in Calabria, viene contraddistinta da un servizio ospitalità ed assistenza, da un lato, e una sollecitazione al passaggio dal certificato "gold" a quello più vantaggioso denominato "platinum".

Ed invero questo passaggio viene giustificato dai servizi migliori che tale secondo certificato garantisce, nonché la possibilità di poter ottenere locali per più di due persone, e quindi anche per i figli.

Secondo la sollecitazione all'acquisto, inoltre, il certificato "platinum New Club Elite" prevede la possibilità di accedere a più strutture vacanza ed in periodi migliori dell'anno (luglio - agosto) con condizioni di accoglienza privilegiate.

E' evidente che coloro che hanno deciso di sottoscrivere il secondo contratto con Time e Service hanno inteso migliorare il proprio rapporto nel club, sperando di poter valorizzare il proprio investimento (vi ricordiamo che anche in questo caso il consumatore versa un nuovo importo alla società venditrice).

Ma questo contratto rispetta il Codice del Consumo ed è perfettamente regolare?

Tribunale di Milano - nullo il contratto di Time e Service

Il Tribunale di Milano ha avuto modo di valutare la legalità del modello contrattuale di Time e Service sottoscritto da due consumatori milanesi nel 2012, e successivo alla vendita del primo certificato New Club Elite ad opera di una società svizzera.

I coniugi milanesi si erano recati in Calabria e in quella sede era stato proposto loro un nuovo contratto di miglioramento del certificato ("upgrade"), mediante l'acquisto del certificato New Club Elite Platinum.

Il Tribunale di Milano, chiamato a verificare la regolarità del contratto, ha dichiarato la nullità del modello predisposto da Time e Service, individuando ancora una volta, una estrema genericità dell'oggetto del contratto posto alla sottoscrizione dei consumatori.

La pronuncia è chiara nella parte in cui il modello contrattuale viene definito vago ed ambiguo, non essendo "[…] chiaro se il contratto abbia per oggetto la vendita di un bene o di un servizio o l’iscrizione ad un Club; non è chiaro dunque il diritto conseguito dai ricorrenti con l’acquisto di tale certificato, e di conseguenza la prestazione a cui è tenuta la parte venditrice".

La carenza informativa riguarda molti particolari, decisivi ai fini dell'acquisto, come osservato dal giudicante, che arriva ad evidenziare come nel contratto non sia possibile definire in modo trasparente quali siano i servizi oggetto dell'acquisto " limitandosi a indicare la possibilità di fruizione di una settimana all’anno presso gli alloggi residenziali affiliati al Club.". Ed in effetti, dalla lettura del contratto non si evince con chiarezza né che l'iscrizione è sino al 2053, né che sino a tale data si è obbligati a versare le spese di gestione annuale.

Quali conseguenze per queste carenze informative? il Tribunale di Milano ha valutato che tali omesse informazioni rendono non valido il contratto, esentando i consumatori dal pagamento delle spese di gestione e il club alla cancellazione del nominativo dalla lista dei soci. 

martedì 13 novembre 2018

Multiproprietà ed altri contratti

Abbiamo affrontato in più circostanze la questione multiproprietà, delineando le caratteristiche di questo diritto vacanza, e distinguendola da altre tipologie simili, ma in realtà decisamente diverse.

La distinzione, infatti, emerge sotto il profilo giuridico e non sempre risulta chiaro per il consumatore che si trova a firmare un contratto per l'acquisto di una settimana in una località turistica.

Di seguito, vi proponiamo un interessantissimo documento, ossia una tesi di dottorato (dott. Corrado Daidone - anno accademico 2012/2013) ove viene analizzata in modo completo ed attuale l'istituto della multiproprietà, e le altre forme di rapporto contrattuali che si sono sviluppati negli anni.

Ancora una volta, vi ricordiamo che il multiproprietario diviene proprietario di un diritto di godimento di un appartamento che può esercitare solo un periodo dell'anno (una o più settimane). La titolarità di tale diritto è, seguendo natura e caratteristiche dei diritti reali,  individuale ed assoluto.

Nel caso di un multiproprietario, però, stiamo parlando di particelle di diritti reali che si innestano nel medesimo immobile e che vantano tutti i medesimi diritti ed obblighi.

In tal senso, il documento che potete leggere di seguito inserisce la multiproprietà nella figura del diritto reale atipico, non presentando tutti gli elementi della piena proprietà.

Questa peculiare figura ha delle peculiarità anche sotto il profilo della cancellazione del diritto dal registro dei multiproprietari.

Abbiamo più volte trattato l'argomento, evidenziando che a differenza di altri diritti vacanza (iscrizione ad un club o diritto obbligatorio turnario), la possibilità di liberazione del multiproprietario dal suo diritto reale passa da una cessione (a titolo gratuito od onerosa) o un atto autonomo di rinuncia del diritto reale in multiproprietà (vedi qui).

Qui di seguito, la tesi di dottorato del Dott. Corrado Daidone.

giovedì 1 novembre 2018

Your project dream è stata chiusa

Una delle più famose società che ha venduto certificati vacanza del club inglese New Club Elite ha concluso la propria attività, dopo aver operato per anni lungo tutta la penisola facendo sottoscrivere contratti ai consumatori.


Stiamo parlando di Your Project Dream, società romana che ha operato negli anni con altre denominazioni quali Dream Travel o Dream e che ha sollecitato all'acquisto i consumatori invitandoli nei vari alberghi per il ritiro di un buono viaggio.

Come già evidenziato più volte nel blog, i contratti conclusi da questa società sono stati ripetutamente dichiarati nulli, per evidenti violazioni (guarda qui).

La società era stata dichiarata fallita nel 2017 (approfondimento qui), procedimento concluso con chiusura della società.

giovedì 4 ottobre 2018

Travel S.r.l.: bene il Tribunale di Modena che cancella un nuovo certificato

Nuovo importante intervento del Tribunale di Modena che è intervenuto nel complesso rapporto creatosi tra i consumatori e il Club inglese New Club Elite.

Ancora una volta, oggetto dell'intervento della giurisprudenza di merito è un contratto venduto dalla società romana Travel S.r.l. a dei consumatori modenesi.

Successivamente all'appuntamento in una struttura alberghiera, i consumatori avevano ospitato presso la propria abitazione i promotori di Travel e, convinti dall'abilità di questi ultimi, avevano sottoscritto il contratto di acquisto del certificato vacanza, dietro la promessa che dopo dodici mesi avrebbero potuto rivendere il diritto vacanza.

Successivamente, erano venuti a conoscenza di essere rimasti iscritti in Club Elite sino al 2053 senza poter usufruire del proprio diritto vacanza, ma dovendo pagare le spese di gestione annuale.

Il Tribunale di Modena, con un recente provvedimento, ha dichiarato la nullità del contratto di acquisto del certificato vacanza concluso con Travel S.r.l. per evidente carenze di legge del modulo sottoposto alla firma dei clienti.

Il giudice giunge a tale conclusione dopo aver visionato il contratto di acquisto, riscontrando una serie di gravi carenze tra le quali l'assenza di informazioni decisive: "Pare ipotizzabile che gli acquirenti abbiano acquisito il diritto di godere di periodi di vacanza, e tuttavia nel contratto non è specificata la loro durata, né appare indicata la località in cui gli stessi potrebbero essere usufruiti, e neanche le modalità di prenotazione e le strutture ospitanti".

Il Tribunale di Modena ha contestato anche la violazione dell'art. 71 del Codice del Consumo, non avendo fornito Travel al consumatore tutte le informazioni corrette e trasparenti al momento dell'acquisto del certificato New Club Elite: "Non risultano essere state fornite in maniera chiara e comprensibile, informazioni accurate e sufficienti", anche attraverso un documento informativo corretto e completo.

Grazie a questo provvedimento, i consumatori modenesi non dovranno più pagare le spese di gestione a New Club Elite e dovranno essere cancellati dal club inglese.

Per maggiori informazioni, scrivi a multiproprietà@consumatoreinformato.it

lunedì 27 agosto 2018

Travel box & finanziamento: cancellato il diritto vacanza, ma il finanziamento non è nullo

La sentenza che vi proponiamo di seguito ha ad oggetto un tema affrontato molto spesso nel nostro blog, ovverossia la firma del contratto di finanziamento per l'acquisto di un certificato vacanza New Club Elite.

L'argomento trattato dal Tribunale di Milano riguarda il c.d. "collegamento negoziale" che esiste tra il contratto di acquisto del Travel box e quello concluso con la finanziaria.

Abbiamo già trattato il tema, evidenziando il recente intervento della Corte di Cassazione (Cassazione 19632/2016), la quale ha chiarito che nel caso di collegamento tra il contratto di finanziamento e quello per il quale la somma è destinata (ossia quello principale), la nullità di quest'ultimo comporta anche la nullità di quello concluso con la banca con diritto alla restituzione della somma versata.

La Suprema Corte ha specificato i caratteri del collegamento negoziale, rilevando che deve essere provato che il finanziamento è stato richiesto/proposto esclusivamente per la conclusione del contratto principale.

Nel caso affrontato dal Tribunale di Milano, la vicenda riguarda l'acquisto di un Travel box (con iscrizione a New Club Elite), con sottoscrizione del finanziamento per l'acquisto del diritto vacanza.


Il Giudice milanese ha ritenuto nullo il Travel box, richiamando altre precedenti pronunce intervenute di recente in materia (vedi qui), così giustificando la propria decisione: "Non vi è, infatti, alcun concreto elemento di individuazione del periodo dell'anno in cui era possibile esercitare il godimento della settimana di vacanze, cosi come, in realtà, neppure è ben chiaro quale fosse l'oggetto di tale "godimento", stanti i contraddittori riferimenti, ora alla proprietà (certificato di proprietà), ora ad un non meglio determinato diritto di godimento e utilizzazione, ora alla fruizione di servizi turistici "offerti dal New Club Elite"".


Esiste il collegamento? no.

Passando all'altro argomento trattato dal Tribunale di Milano, il giudice ha ritenuto di escludere l'esistenza del collegamento tra il contratto di finanziamento e quello di acquisto del Travel box, in quanto i consumatori non hanno dato prova che il contratto con la banca era specificatamente indirizzato all'acquisto del certificato NCE.

Nel caso di specie, il finanziamento era classificato come "personale" con una generica finalità a "VIAGGI", senza alcun riferimento specifico all'acquisto del Travel Box, né i consumatori hanno fornito ulteriori elementi volti a dimostrare il collegamento negoziale.


Il Tribunale di Milano espone le ragioni che lo hanno portato ad escludere il collegamento negoziale, respingendo la domanda di restituzione del finanziamento avanzata dai consumatori: "Nel caso di specie, non sono state evidenziate clausole specifiche del contratto di finanziamento, anche di assicurazione, che lo colleghino al contratto di multiproprietà, così che questo appare un contratto autonomo, che può essere stato, pertanto, stipulato ed eseguito per una qualsiasi ragione […] Per come sopra esposto, la dicitura "VIAGGI" apposta nel contratto di finanziamento non riconduce al New Club Elite e non è stata evidenziata alcuna previsione contrattuale che obblighi il finanziato all'acquisto di un determinato bene, segnatamente all'acquisto del "travel box" in questione, né è previsto che la banca controlli la destinazione della somma erogata. Non è stata, quindi, fornita la prova del perseguimento di un intento comune anche a U., con la conseguenza che i due contratti non possono ritenersi collegati."


E quindi, non sempre alla nullità del contratto di acquisto del certificato vacanza deve seguire la nullità del contratto di finanziamento, con restituzione quanto meno degli interessi versati alla finanziaria. Il collegamento deve essere provato dal consumatore, altrimenti la sua domanda restitutoria verrà inevitabilmente respinta.

Qui il Tribunale di Milano.

sabato 4 agosto 2018

Certificato New Club Elite - il Tribunale di Torino in favore dei consumatori

Molti lettori del blog ci hanno scritto di recente chiedendoci quale sia la posizione assunta dal Tribunale di Torino rispetto alla validità del contratto di acquisto del certificato Club Elite. Dobbiamo premettere che non possiamo darvi un quadro completo, in quanto i giudici intervenuti in questa materia sono molti, e la definizione dei giudizi può essere diversa.

Sicuramente possiamo evidenziare alcuni aspetti che hanno caratterizzato i recenti interventi dei giudici torinesi chiamati a decidere in merito a questi particolari contratti.

lunedì 25 giugno 2018

Coppia di novaresi esce da Club Elite - mai più spese di gestione!

Una coppia di Novara, dopo aver pagato per anni le spese di gestione di Club Elite pur non potendo sfruttare il certificato vacanza, ha deciso di "bloccare" questo inutile dispendio di denaro ed è uscita dal giro del club inglese.

Dopo essere stata vittima di uno dei tanti incontri pubblici ove era stata sollecitata alla conclusione del contratto di acquisto del diritto vacanza, la coppia di consumatori novaresi aveva cominciato a pagare le spese di gestione annuale.

L'aspetto curioso, ma non inusuale in queste vicende, è rappresentato dall'impossibilità di poter usufruire di ogni diritto derivante dall'iscrizione a New Club Elite, in primis la prenotazione presso le strutture vacanziere affiliate nel periodo estivo, in quanto i resort risultavano sempre occupati e quindi non accessibili.

Decisamente contrariati dall'evoluzione della vicenda, la coppia di Novara cominciava a manifestare al Club la propria volontà di non voler proseguire nel rapporto contrattuale, vendendo costretta dalla società di gestione al pagamento di inutili spese di gestione.

sabato 21 aprile 2018

Come il consumatore si è sbarazzato del Travel box (e dall'iscrizione a New Club Elite) - così ha deciso il giudice a Como

Non possiamo che esprimere la nostra soddisfazione per il nuovo successo ottenuto dai consumatori italiani contro le società che vendono i Travel box, al cui interno si trovano i certificati venduti da New Club Elite tour operator.

Il Tribunale di Como, con un recente provvedimento, ha dichiarato la vendita del generico contratto denominato Travel box, ove a due consumatore comaschi erano stato venduto uno dei famosi certificati a New Club Elite, come quello che potete vedere qui di seguito.

sabato 3 marzo 2018

Multiproprietà & cambiali: una questione da risolvere!

E' noto che nel mondo delle multiproprietà esistono vicende molto variegate ed i problemi che riguardano i consumatori coinvolti in questi acquisti sono diversi.

In particolare, una difficoltà che abbiamo potuto accertare riguarda coloro che sono divenuti proprietari di un certificato vacanza, diritto turnario o multiproprietà attraverso la firma di una o più cambiali.

In seguito, ossia quando hanno compreso l'effettiva natura del prodotto/servizio, vorrebbero uscire dal contratto e smettere di pagare le cambiali sottoscritte con la società venditrice.

Molti ci hanno chiesto, a tal proposito, quali siano le conseguenze nel caso in cui il consumatore decida di interrompere il pagamento delle cambiali.
  • Cambiale non pagata = cambiale protestata
Appare scontato osservare che il mancato pagamento dell'impegno assunto attraverso la cambiale comporta, quale conseguenza dell'inadempimento da parte del debitore, la vostra segnalazione nel Pubblico Registro dei Protesti come soggetto protestato.

Abbiamo già trattato l'argomento, evidenziando la natura della cambiale e le conseguenze nel caso di omesso pagamento da parte del consumatore e se volete potete approfondire l'argomento (vedi qui).

Per quel che interessa, il mancato pagamento della cambiale comporta, da un lato la segnalazione al PRP, dall'altro il rischio di non ottenere un certificato o l'eventuale promessa di cancellazione da parte delle famigerate società della rottamazione di multiproprietà.

La cambiale, in quanto titolo astratto, comporta un legame quasi indissolubile tra il debitore e il debito, nel senso che a prescindere dalle ragioni che hanno portato alla firma dei titoli cambiari, il consumatore è tenuto al versamento della somma prevista.

Non pago la cambiale? la società può segnalarmi quale "cattivo pagatore" nel registro dei protesti.

  • Nullità del contratto di acquisto della multiproprietà - si può arrivare anche alla restituzione della cambiale/cancellazione del protesto?
La questione riguarda coloro che, dopo aver firmato il contratto e le varie cambiali, non riescono (o non vogliono) pagare le cambiali e preferiscono farsi segnalare al Pubblico Registro dei Protesti.

E' possibile ottenere la cancellazione dal Registro? una possibile soluzione, seppur con le difficoltà del caso, è quella di dimostrare che i titoli cambiari sono stati originati da un rapporto contrattuale irregolare/giuridicamente invalido.

In questi casi, specialmente laddove sia noto che il venditore ha violato i doveri di correttezza e trasparenza nella vendita, è possibile ottenere una sentenza che, dopo aver dichiarato la nullità del contratto di acquisto della multiproprietà/certificato vacanza, dichiari che le cambiali non dovevano essere firmate, o meglio che obblighi la società venditrice a restituire le cambiali al consumatore.

Ai nostri associati, che hanno chiesto il nostro intervento, siamo riusciti ad ottenere un provvedimento di cancellazione dal registro dei protesti dopo che era stato accertato il collegamento tra il contratto nullo e le cambiali firmate per l'acquisto del certificato.

Per maggiori informazioni, scrivi a multiproprieta@consumatoreinformato.it.

domenica 18 febbraio 2018

Uscire dalla multiproprietà in Italia

I proprietari di un diritto reale in multiproprietà acquisito in Italia si trovano, a distanza di anni, nell'annoso dilemma: come uscire da questo tipo di contratto?

Le ultime novità legislative e gli interventi giurisprudenziali che si sono susseguiti negli anni consentono, a seguito di una valutazione delle singole posizione (a riguardo, potete scrivere a multiproprieta@consumatoreinformato.it per un primo contatto), di trovare una soluzione per uscire da questo vincolo annuale.

  • Multiproprietà: da delizia a croce
L'acquisto della quota di multiproprietà, avvenuto nei decenni scorsi con la speranza di usufruire di un immobile in un posto vacanza, spendendo costi relativamente bassi, si è rilevato negli anni una fonte esclusiva di costi.

Abbiamo già trattato ripetutamente questo argomento, distinguendo le diverse posizioni che si sono sviluppate negli anni, in quanto non tutti sono divenuti proprietari di un diritto reale parziale, ossia con godimento limitato di un immobile per una porzione dell'anno solare, ma magari sono iscritti ad un club o titolari di un mero diritto di godimento per un numero limitato di anni.

Il multiproprietario è colui che ha sottoscritto un atto notarile, mediante il quale è divenuto proprietario di una porzione dell'immobile per un periodo dell'anno, con tanto di millesimi assegnati.

La multiproprietà si caratterizza, e differenzia da altre forme di diritto vacanza, dagli oneri tributari a cui è sottoposto il proprietario: le imposte sull'immobile gravano anche sui multiproprietari, ma vengono versate dagli enti gestori che poi addebitano tale costo ai singoli con le spese di gestione (approfondimento).

Questa peculiare forma di acquisto si è sviluppata tra il 1980 e la fine degli anni '90, e ben presto le famiglie si sono rese conto di essere entrate in proprietà di semplice ed inutile problema.

A ciò si aggiunga che molte strutture sono gestite in modo a dir poco dubbio, se non addirittura illecito, con conseguente richiesta ai singoli multiproprietari di spese di gestione ordinarie/straordinarie eccessive e prive di valida giustificazione.

Abbiamo potuto notare, inoltre, che molti enti gestori deliberano le spese di gestione senza rispettare le norme previste in materia, oppure attraverso maggioranze non dichiarate, od ancora con convocazioni generiche e prive di corretta informativa verso i multiproprietari.

In altri termini, si paga senza un effettivo vantaggio: ma si può uscire?

  • Valutazione del diritto reale in multiproprietà
Per poter uscire dal vincolo della multiproprietà è necessario, come anticipato in precedenza, valutare il diritto oggetto di acquisto e, nel caso di multiproprietà, valutare la tipologia di diritto reale del quale siete divenuti titolari.

Potete scrivere, a tal proposito, scrivere a multiproprietà@consumatoreinformato.it ed avere una prima provvisoria valutazione della posizione. E' necessario, al fine di una più concreta comprensione della vicenda ottenere, in seguito, la documentazione relativa al diritto vacanza da trasmettere all'associazione.

Vi ricordiamo, a  tal proposito, che dal 1994 esiste una normativa - sia nazionale che europea - che ha previsto una serie di obblighi informativi da fornire al consumatore che acquista una multiproprietà. 

Il controllo della tipologia di multiproprietà è necessaria non solo per verificare la correttezza nella vendita, e nelle fasi successive, ma anche per valutare la soluzione più adatta per la liberazione dal vincolo giuridico conseguente dalla titolarità della quota in multiproprietà.

La valutazione viene operata da un pool di legali, con la collaborazione di professionisti notai ed esperti del settore, proprio col fine di valutare la possibile cancellazione del diritto reale di multiproprietà e quindi, se siete interessati contattate l'Associazione per una valutazione preliminare della vostra posizione.

domenica 21 gennaio 2018

Reggio Emilia: il giudice ordina la cancellazione da New Club Elite

Altra buona notizia per coloro che vogliono chiudere la propria esperienza con New Club Elite, o sono comunque proprietari di un certificato vacanza e vogliono ottenere giustizia. 

L'esigenza di uscire da questo tipo di contratti si manifesta in modo più pressante in questo periodo, ossia quando i gestori dei resort e dei circuiti vacanza ai quali sono stati iscritti i consumatori, avanzano la richiesta di pagamento dele spese di gestione.

E quindi, la volontà di non dover più pagare l'annuale pedaggio per un servizio di cui non si riesce ad usufruire, rende più fastidioso questo "spreco di denaro".

La domanda che di solito viene rivolta dai titolari dei certificati è sempre la stessa: "ci sono concrete possibilità di ottenere dal tribunale l'ordine di cancellazione dal club?".

Modifica il post