domenica 18 febbraio 2018

Uscire dalla multiproprietà in Italia

I proprietari di un diritto reale in multiproprietà acquisito in Italia si trovano, a distanza di anni, nell'annoso dilemma: come uscire da questo tipo di contratto?

Le ultime novità legislative e gli interventi giurisprudenziali che si sono susseguiti negli anni consentono, a seguito di una valutazione delle singole posizione (a riguardo, potete scrivere a multiproprieta@consumatoreinformato.it per un primo contatto), di trovare una soluzione per uscire da questo vincolo annuale.

  • Multiproprietà: da delizia a croce
L'acquisto della quota di multiproprietà, avvenuto nei decenni scorsi con la speranza di usufruire di un immobile in un posto vacanza, spendendo costi relativamente bassi, si è rilevato negli anni una fonte esclusiva di costi.

Abbiamo già trattato ripetutamente questo argomento, distinguendo le diverse posizioni che si sono sviluppate negli anni, in quanto non tutti sono divenuti proprietari di un diritto reale parziale, ossia con godimento limitato di un immobile per una porzione dell'anno solare, ma magari sono iscritti ad un club o titolari di un mero diritto di godimento per un numero limitato di anni.

Il multiproprietario è colui che ha sottoscritto un atto notarile, mediante il quale è divenuto proprietario di una porzione dell'immobile per un periodo dell'anno, con tanto di millesimi assegnati.

La multiproprietà si caratterizza, e differenzia da altre forme di diritto vacanza, dagli oneri tributari a cui è sottoposto il proprietario: le imposte sull'immobile gravano anche sui multiproprietari, ma vengono versate dagli enti gestori che poi addebitano tale costo ai singoli con le spese di gestione (approfondimento).

Questa peculiare forma di acquisto si è sviluppata tra il 1980 e la fine degli anni '90, e ben presto le famiglie si sono rese conto di essere entrate in proprietà di semplice ed inutile problema.

A ciò si aggiunga che molte strutture sono gestite in modo a dir poco dubbio, se non addirittura illecito, con conseguente richiesta ai singoli multiproprietari di spese di gestione ordinarie/straordinarie eccessive e prive di valida giustificazione.

Abbiamo potuto notare, inoltre, che molti enti gestori deliberano le spese di gestione senza rispettare le norme previste in materia, oppure attraverso maggioranze non dichiarate, od ancora con convocazioni generiche e prive di corretta informativa verso i multiproprietari.

In altri termini, si paga senza un effettivo vantaggio: ma si può uscire?

  • Valutazione del diritto reale in multiproprietà
Per poter uscire dal vincolo della multiproprietà è necessario, come anticipato in precedenza, valutare il diritto oggetto di acquisto e, nel caso di multiproprietà, valutare la tipologia di diritto reale del quale siete divenuti titolari.

Potete scrivere, a tal proposito, scrivere a multiproprietà@consumatoreinformato.it ed avere una prima provvisoria valutazione della posizione. E' necessario, al fine di una più concreta comprensione della vicenda ottenere, in seguito, la documentazione relativa al diritto vacanza da trasmettere all'associazione.

Vi ricordiamo, a  tal proposito, che dal 1994 esiste una normativa - sia nazionale che europea - che ha previsto una serie di obblighi informativi da fornire al consumatore che acquista una multiproprietà. 

Il controllo della tipologia di multiproprietà è necessaria non solo per verificare la correttezza nella vendita, e nelle fasi successive, ma anche per valutare la soluzione più adatta per la liberazione dal vincolo giuridico conseguente dalla titolarità della quota in multiproprietà.

La valutazione viene operata da un pool di legali, con la collaborazione di professionisti notai ed esperti del settore, proprio col fine di valutare la possibile cancellazione del diritto reale di multiproprietà e quindi, se siete interessati contattate l'Associazione per una valutazione preliminare della vostra posizione.

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