Caricamento notizie in corso...

martedì 15 aprile 2025

Multiproprietà e aspetti fiscali: uno sguardo sulle tasse da pagare in Italia e all'estero

Con questo sintetico intervento, torniamo a trattare la multiproprietà reale che è, come più evidenziato, è una forma di possesso condiviso di un immobile, in cui più soggetti detengono diritti reali di utilizzo dell'immobile per determinati periodi dell’anno. 

Il modello si è sviluppato in Italia tra negli anni '90 ed ha trovato la sua diffusione presso le località turistiche, presentata come la possibilità di una casa turistica. 

Tuttavia, anche se il possesso è parziale o legato a un uso temporaneo, esistono obblighi fiscali ben precisi che vogliamo trattare con il presente contributo, ove tratteremo anche il caso della proprietà di un diritto indiviso all’estero.

A.- Sono proprietario di una multiproprietà in Italia: quali tasse devo pagare?

Il proprietario di una quota di diritto in multiproprietà presso una struttura situata in Italia è tenuto al versamento delle imposte previste sugli immobili nella quota di proprietà.

Ricordiamo che tali imposte vengono raccolte dal gestore della multiproprietà, e successivamente addebitate al singolo multiproprietario con le spese di gestione annuali (qui puoi approfondire il punto).

        1.- Obbligo dichiarazione dei redditi

Il multiproprietario reale deve indicare il proprio diritto reale nelle dichiarazioni dei redditi annuali, dovendo seguire le medesime regole previste per gli altri immobili. Peraltro, laddove ne tragga un vantaggio economico (ad esempio, subaffitto a terzi), il reddito dovrebbe essere oggetto di dichiarazione e tassazione.

        2.- IMU (Imposta Municipale Unica)

Il proprietario di un diritto reale parziale per alcune settimane all’anno è tenuto al versamento dell’IMU nella porzione della quota quota posseduta e che è obbligato a pagare anche se non utilizza l'alloggio durante la settimana prevista in suo favore.

        3. TARI (Tassa sui Rifiuti)

Allo stesso tempo, il multiproprietario è tenuto a pagare la tassa sui rifiuti, la TARI, perché l’immobile è comunque potenzialmente produttivo di rifiuti e che varia, anche in questo caso, al secondo del comune e al periodo stagionale di uso.

B.- Sono un multiproprietario all'estero: quali obblighi fiscali in Italia?

Nel caso di multiproprietà reale posseduta all'estero, il residente in Italia ha degli obblighi fiscali in Italia, anche solo sotto il profilo della dichiarazione

        1. Dichiarazione nel Quadro RW del Modello Redditi

Chi possiede una multiproprietà all’estero deve dichiarare la multiproprietà nel Quadro RW, ai fini del monitoraggio fiscale: tale obbligo sussiste anche nel caso in cui il suo diritto reale parziale non genera reddito.

Tale obbligo viene collegato al dovere del residente in Italia di comunicare all’Agenzia delle Entrate la detenzione di beni immobiliari all’estero.

L'Agenzia delle Entrate ha evidenziato, di recente, che gli immobili rientranti in Paesi appartenenti all’Unione europea o in Paesi aderenti allo Spazio Economico Europeo (SEE), ove esiste un corretto e continuo scambio di informazioni, il valore da indicare è quello catastale o, in mancanza, il costo risultante dall’atto di acquisto o, in assenza, il valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è situato l’immobile.

       2. IVIE (Imposta sul Valore degli Immobili all’Estero)

L'IVIE consiste nell'imposta sul valore dei beni immobili posseduti all'estero, colpisce il patrimonio ed è pari all'1,06% (dal 2024 precedentemente era dello 0,76%) sul valore degli immobili all'estero, a qualsiasi uso destinati, ed è dovuta anche dal multiproprietario.

      3. Tassazione locale nel paese dove si trova l’immobile

Ogni Paese applica proprie tasse sulla proprietà (come l’equivalente dell’IMU o imposte di registro).

In alcuni casi, è possibile detrarre queste tasse dalla IVIE, in base a convenzioni contro la doppia imposizione.

Nessun commento:

Posta un commento

Modifica il post